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Il rapporto di Elio Vittorini con il proprio romanzo Uomini e no (Bompiani, 1945) è stato senza dubbio problematico e caratterizzato da continui ripensamenti e revisioni. Questo volume spiega le ragioni della complessa relazione tra autore e testo, a partire dai primi momenti della genesi del romanzo, documentati da carte autografe inedite, conservate nel Fondo Elio Vittorini del Centro Apice dell’Università degli Studi di Milano e qui studiate per la prima volta, insieme ai materiali di lavorazione redazionale della prima edizione. La ricostruzione delle ulteriori trasformazioni del testo è testimoniata poi dalle successive stampe e da altri documenti archivistici inediti che ne spiegano il progetto letterario e editoriale. Il percorso tracciato copre dunque un arco cronologico che va dal 1944 al 1966 – anno della morte dell’autore e dell’ultima edizione riconducibile alla sua volontà – e racconta quali siano state le ragioni poetiche, etiche e politiche che hanno avviato la scrittura del romanzo e che hanno motivato le successive continue rielaborazioni. L’analisi ravvicinata dei materiali testuali permette di entrare nel laboratorio di scrittura dell’autore, di spiegare le radicali modifiche per la seconda edizione del 1949, per concludersi poi sulle revisioni compiute per le ultime edizioni Mondadori del 1965 (Oscar) e 1966 (I Narratori). La diacronia di un romanzo, per raccontare una tappa cruciale del lavoro letterario di Elio Vittorini e per rileggere i giudizi critici su Uomini e no a partire dall’autenticità storica e filologica del testo.
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